Lavoro intermittente: tutto quello che c’è da sapere.

A seguito del Jobs Act, la riforma del diritto del lavoro voluta dal Governo Renzi, per quanto riguarda i contratti ed i tipi di prestazioni di lavoro molte cose sono cambiate, allo scopo di rilanciare l’occupazione in Italia. Oggi parleremo del lavoro intermittente, denominato anche “job on call”, e cercheremo di capire di cosa si tratta e da quali normative è regolato.

Lavoro intermittente: di cosa si tratta?

Come dice il suo nome, il lavoro intermittente, o “a chiamata”, è un tipo di lavoro subordinato in cui il lavoratore svolge prestazioni discontinue di lavoro a favore di un determinato soggetto.

In pratica il contratto di lavoro intermittente viene attivato quando si presenta la necessità di utilizzare un lavoratore con una frequenza non prestabilita da parte di un datore di lavoro, che chiamerà il lavoratore all’occorrenza.

Il lavoro intermittente è ammesso per un periodo massimo di 400 giorni di lavoro effettivamente svolto per la medesima azienda, nell’arco di tre anni solari (ad eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo), termine dopo il quale si trasforma in rapporto di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno.

Le prestazioni di lavoro (individuate dalla contrattazione collettiva) possono essere svolte anche in periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese, o dell’anno.

Sono previste due forme di lavoro intermittente:

  • Lavoro a chiamata con obbligo di indennità di disponibilità, che ha luogo quando il lavoratore si impegna ad essere vincolato alle chiamate.
  • Lavoro a chiamata sena obbligo di indennità di disponibilità, che ha luogo quando il lavoratore non si impegna ad essere vincolato alle chiamate.

Del contratto di lavoro intermittente spesso usufruiscono i lavoratori dello spettacolo, o categorie di lavoratori come gli addetti ai centralini, i guardiani ed i receptionist.

Lavoro intermittente informazioni

Contratto di lavoro intermittente: quando può essere stipulato e da chi.

Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato a seguito di una svariata serie di esigenze, individuate dai contratti collettivi e come dicevamo prima può essere svolto anche in periodi predeterminati. Questo tipo di contratto può essere stipulato da:

  • Qualunque lavoratore.
  • Qualunque impresa (a patto che abbia effettuato la valutazione dei rischi prevista dalla legge sulla sicurezza).

Il contratto di lavoro intermittente ora può essere utilizzato in via sperimentale con lavoratori in stato di disoccupazione (anche non di lunga durata), a patto che abbiano un’età inferiore ai 25 anni o superiore ai 55.

Da segnalere il fatto che il lavoratore iscritto nella lista di mobilità che venga assunto con contratto di lavoro intermittente senza obbligo di risposta alla chiamata, mantiene comunque l’iscrizione alla lista.

Il contratto di lavoro a chiamata non può essere stipulato nella Pubblica Amministrazione e nei seguenti casi:

  • Nelle aziende che nei 6 mesi precedenti abbiano operato licenziamenti collettivi.
  • Nelle aziende nelle quali sia in corso una sospensione od una riduzione di orario di lavoro per cassa integrazione dei lavoratori che svolgono mansioni per le quali si effettua la chiamata.
  • Per sostituire lavoratori in sciopero.

Cosa deve fare un’azienda che assume un lavoratore intermittente?

Un datore di lavoro che voglia usufruire del contratto di lavoro intermittente, deve effettuare:

  • La comunicazione obbligatoria preassuntiva.
  • Una comunicazione amministrativa da fare prima dell’inizio dello svoglimento della prestazione lavorativa (comunicazione di chiamata).

Il datore di lavoro, per comunicare la chiamata, è obbligato alla compilazione del modello “Uni-intermittente”, che conterrà:

  • Dati identificativi del lavoratore e del datore di lavoro.
  • Data di inizio e di fine della chiamata

Il modello per la comunicazione di chiamata va compilato ed inviato per via telematica, con una delle seguenti modalità:

  • Collegandosi al servizio informatico del Ministero del Lavoro.
  • Scaricando il modello ed inviarlo via mail ad un indirizzo apposito.

Qualora la comunicazione di chiamata si riferisca ad un lavoro che verrà iniziato non più di 12 ore dopo quest’ultima, ne è previsto l’invio tramite sms.

Sul sito dedicato del Ministero del Lavoro, potrete trovare tutte le indicazioni specifiche per effettuare la comunicazione di chiamata e compilare il modulo apposito.

Per ogni altro tipo di dubbio o di richiesta inerenti alla disciplina che regola i contratti di lavoro intermittente, i professionisti dello Studio Tozza saranno felici di rispondere alle tue domande.