Oggi cercheremo di capire meglio cosa si intende per infortunio sul lavoro, cosa deve fare il dipendente quando ne è vittima, e quali sono le indennità di cui ha diritto. Intanto cominciamo dall’inizio e cerchiamo di capire bene cosa si intende effettivamente per infortunio sul lavoro, per evitare inutile confusione.
Infortunio sul lavoro: che cosa è esattamente?
Per infortunio sul lavoro si intende un evento traumatico avvenuto sul posto di lavoro o semplicemente in occasione di lavoro che comporti l’impossibilità di svolgere l’attività lavorativa per più di tre giorni.
Per parlare di infortunio sul lavoro devono essere presenti alcuni presupposti:
- Deve esserci un evento traumatico dal quale derivi una lesione del lavoratore (nei casi più gravi la sua morte).
- L’evento traumatico deve essere collegato con lo svolgimento dell’attività lavorativa: è necessario un rapporto di causa-effetto tra l’evento e l’attività lavorativa: è considerato infatti infortunio sul lavoro anche quello che si verifica nel percorso effettuato dal lavoratore dalla propria abitazione fino al luogo di lavoro (infortunio “in itinere”).
- La causa dell’evento traumatico deve essere violenta: l’infortunio deve essere la diretta conseguenza di un’azione intensa e concentrata nel tempo, che provochi immediate lesioni al lavoratore (da non confondere con la malattia professionale, in cui la lesione della salute avviene per una causa lenta, un fattore di rischio cui il lavoratore resta esposto nel tempo).
- L’inabilità al lavoro deve protrarsi per più di tre giorni.
Vediamo ora a cosa ha diritto il lavoratore vittima di un infortunio.
Infortuni sul lavoro: a quanto ammontano gli indennizzi e chi li paga?
La Legge, a tutela delle vittime degli infortuni sul lavoro, prevede un’assicurazione obbligatoria che consente ai lavoratori di beneficiare di prestazioni sanitarie specifiche ed ottenere un indennizzo direttamente proporzionale alla gravità dell’infortunio ed alle sue conseguenze.
L’infortunio sul lavoro viene indennizzato sia dal datore di lavoro che dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), con queste modalità:
- Il giorno in cui avviene l’incidente viene retribuito al 100% in quanto considerato giornata di lavoro a tutti gli effetti.
- I primi tre giorni di infortunio sono a carico del datore di lavoro.
Il lavoratore, dal quarto giorno in poi, ha diritto all’indennizzo INAIL:
- Dal quarto al novantesimo giorno, l’infortunato percepirà un indennizzo pari al 60% della normale retribuzione.
- Dal novantunesimo giorno percepirà invece un indennizzo pari al 75% della normale retribuzione.
L’indennizzo INAIL non ha limite di durata, e viene corrisposto all’infortunato per tutto il periodo di assenza dal lavoro.
Chi paga le spese mediche dovute ad un infortunio sul lavoro?
Tutte le spese mediche, gli esami diagnostici e le eventuali terapie riabilitative cui deve essere sottoposto l’infortunato vengono rimborsate dal’INAIL, a patto che siano state prescritte o autorizzate dall’INAIL stesso.
Per tutto il periodo dell’infortunio, il lavoratore ha diritto all’esenzione dal ticket sanitario per gli esami e le analisi cui dovrà essere sottoposto in conseguenza dell’evento traumatico. Questo diritto viene ulteriormente esteso in caso che l’inabilità derivata dall’incidente sia permanente, o in presenza di danno biologico.
Altro aspetto importate da ricordare è che l’indennità INAIL per infortunio non è cumulabile con l’indennità di malattia INPS, quindi l’infortunato non è soggetto ai controlli mediante le visite fiscali presso la propria abitazione.
Infortuni sul lavoro ed eventuali conseguenze penali.
Dato per scontato il fatto che l’infortunio sul lavoro comporta una lesione dell’integrità psicofisica del lavoratore, qualora venga accertata la mancata osservanza delle regole atte tutelare la salute negli ambienti lavorativi, il datore di lavoro può essere sanzionato dalla legge, ed essere incriminato per lesioni colpose e, nei casi più gravi, per omicidio colposo:
- In presenza di lesioni colpose, il lavoratore deve sporgere denuncia all’autorità competente, anche se, nei casi in cui la prognosi superi i 40 giorni, il Procuratore della Repubblica è tenuto ad avviare l’azione penale d’ufficio, anche senza che il lavoratore sporga querela.
- Nel caso più grave di omicidio colposo, l’azione penale viene invece immediatamente esercitata d’ufficio dal Procuratore della Repubblica, che deve essere comunque informato subito dall’INAIL.
Questa a grandi linee è la normativa che regola gli incidenti sul lavoro: se avete dei dubbi, o volete sottoporci questioni particolari, siamo disponibili a chiarire ogni vostro dubbio.