Oggi parleremo di Gestione separata INPS, cercando di capire di cosa si tratta, a cosa serve, quanto costa, e chi è obbligato ad iscriversi.
Che cosa si intende per gestione separata INPS?
Per Gestione separata si intende un fondo pensionistico nato con la riforma Dini e finanziato dai contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati.
Allo scopo di assicurare una tutela previdenziale a tutte le categorie di lavoratori (anche quelle che una volta ne erano escluse), la gestione separata INPS raccoglie i contributi previdenziali di tutti i lavoratori autonomi, compresi i professionisti che non hanno una cassa previdenziale di riferimento (quei professionisti che svolgono attività occasionali che non superano un reddito annuo di 5.000 euro, e non sono tenuti a versare i contributi alla cassa previdenziale del proprio albo, possono aderire alla gestione separata).
Quanto alle prestazioni assistenziali, la gestione separate INPS riconosce:
- Le invalidità
- La pensione anticipata
- La pensione supplementare
- Il supplemento di pensione
- La pensione di vecchiaia
- La pensione indiretta a favore dei superstiti degli iscritti deceduti prima di avere acquisito il diritto a quest’ultima.
I requisiti richiesti per queste prestazioni sono gli stessi dei lavoratori autonomi e, per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, dal 2016:
- I lavoratori iscritti alla gestione separata possono usufruirne a 66 anni e 7 mesi di età.
- Le lavoratrici ne possono usufruire a 66 anni e 1 mese di età.
Ma chi è obbligato ad iscriversi alla gestione separata INPS? Lo vedremo subito!
Gestione separata: per chi è obbligatoria?
La legge prevede che debbano obbligatoriamente iscriversi alla gestione separata INPS:
- Tutti i liberi professionisti per i quali non è prevista una cassa previdenziale specifica o ai quali un particolare regolamento vieti l’iscrizione alla stessa.
- Coloro che esercitano una collaborazione coordinata e continuativa (che fino alla Riforma Dini non avevano mai beneficiato di alcuna disciplina previdenziale).
- I lavoratoti autonomi occasionali, nel caso in cui il loro reddito imponibile abbia superato la soglia massima di 5.000 euro annui.
- Venditori a domicilio (con contratto di lavoro autonomo).
- Beneficiari di borse di studio per frequentare dottorati.
- Assegnisti di ricerca.
- Medici con contratto di formazione specialistica.
- Volontari del Servizio Civile.
Le domande di iscrizione alla gestione separata possono essere presentate telematicamente, sul sito dell’INPS, compilando un apposito modulo, oppure telefonando al numero verde dell’Istituto.
Gestione separata: a chi spetta il versamento dei contributi?
Vediamo ora a chi spetta l’onere di pagare i contributi della gestione separata INPS, e con quali modalità.
Lavoratori autonomi
I liberi professionisti dovranno provvedere da soli al versamento dei contributi, l’importo dei quali verrà calcolato sulla differenza fra i ricavi ed i costi deducibili derivanti dall’attività esercitata: su questa base verranno applicate le aliquote che l’INPS stabilisce ogni anno.
Il contributo dovrà essere versato, tremite modello F24, con lo stesso meccanismo di acconto e saldo previsto per le imposte sui redditi (il 16 giugno va versato il saldo dell’anno precedente ed il primo acconto dell’anno in corso, mentre il 30 novembre viene versato il secondo acconto per l’anno in corso).
Collaboratori coordinati e continuativi.
I redditi dei lavoratori parasubordinati, che rappresentano una categoria intermedia fra lavoratori autonomi e dipendenti, dal 2001 sono stati assimilati a quelli di lavoro dipendente, con la conseguente applicazione di tutti gli istituti tipici di questo rapporto di lavoro, comprese le norme di definizione della base imponibile.
In questo caso i contributi saranno:
- Per 2/3 a carico del committente
- Per 1/3 a carico del collaboratore
L’obbligo di versarli compete però esclusivamente al committente, che tratterrà in busta paga la quota a carico del collaboratore. Il versamento, che andrà effettuato con modello F24, scadrà il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento del compenso.
Lavoratori autonomi occasionali
Per quanto riguarda questa categoria di lavoratori, è il committente che dovrà versare i contributi entro il 16 del mese successivo a quello di corresponsione del compenso e, se la soglia di 5.000 euro annui fosse stata superata sommando più compensi nello stesso mese, ciascun committente dovrà concorrere in maniera proporzionale al versamento dei contributi.
Molte sono le norme che regolano la Gestione separata INPS, e noi oggi ve le abbiamo spiegate a grandi linee: per qualunque dubbio potete farci le vostre domande.