Festività soppresse: cosa sono e quali sono.

Durante il corso degli anni, molte sono state le festività in Italia ad essere soppresse, ma che continuano ad essere retribuite in busta paga: oggi scopriremo quali sono, e a quale trattamento retributivo danno diritto.

Cosa si intende per festività soppresse?

Nel nostro calendario sono presenti alcune festività durante le quali una volta non si lavorava, ma che ora, pur non avendo più lo status di festa civile, godono di retribuzione fiscale sotto forma di ore di permesso, come stabilito dalla maggior parte dei contratti nazionali collettivi.

In pratica, i lavoratori dipendenti, nei giorni in cui ricorrono le festività soppresse, possono usufruire di permessi retribuiti.

Eccole l’elenco delle 5 festività soppresse in Italia, 4 delle quali (in virtù dello storico legame che fra lo Stato e la Chiesa Cattolica) sono religiose.

  • San Giuseppe: 19 Marzo.
  • Ascensione: ( 39° giorno dopo la Domenica di Pasqua).
  • Corpus Domini: (60° giorno dopo la Domenica di Pasqua).
  • SS. Pietro e Paolo: 29 Giugno (per tutti coloro che non lavorano a Roma).
  • Unità Nazionale: 4 Novembre.

E’ opportuno precisare che il 4 Novembre non è più considerato festivo, ma alla pari di una Domenica, di conseguenza il trattamento fiscale riservatogli è è quello relativo ad una festività domenicale.

Le norme contrattuali inoltre prevedono che, qualora le festività civili in vigore (25 Aprile, 1° Maggio, 2 Giugno) coincidano con la Domenica, al lavoratore possano essere riconosciute, in alternativa al compenso aggiuntivo, altrettante giornate di permesso.

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Festività soppresse: come usufruire del permesso retribuito?

I contratti nazionali prevedono che le giornate di permesso relative alle festività soppresse (che possono essere utilizzate anche in maniera frazionata) vadano richieste con congruo preavviso, e che il loro utilizzo debba avvenire compatibilmente alle esigenze di servizio.

Il lavoratore potrà usufruire di tali permessi a due condizioni:

  • Qualora vengano richiesti in aggiunta a periodi di ferie, o in tre o più giornate consecutive, la segnalazione va obbligatoriamente effettuate al momento della predisposizione dei turni di ferie.
  • Il lavoratore, nei giorni di ex festività, deve aver diritto all’intero trattamento economico: in tali giornate non dovrà quindi essere assente per aspettative, permessi non retribuiti o simili.

Starà poi al datore di lavoro decidere se concedere i permessi retribuiti durante i giorni richiesti, compatibilmente con le esigenze lavorative aziendali e con le richieste degli altri colleghi.

La normativa che riguarda le festività soppresse è abbastanza chiara, ma cambia leggermente a seconda dei tipi di contratto: qualora sorgessero dubbi in proposito, lo staff si Studio Tozza è disponibile a rispondere alle vostre domande, fugando ogni eventuale dubbio in proposito.