Ogni datore di lavoro è tenuto a pagare all’INPS i contributi per i propri lavoratori, i quali hanno il diritto che gli vengano assicurati i mezzi adeguati alle loro esigenze di vita, in caso di malattia, infortunio, disoccupazione e vecchiaia: oggi parleremo dei contributi cui hanno diritto le colf, e spiegheremo come si calcolano e quando vanno pagati.
Contributi colf: come vanno calcolati?
Facciamo subito chiarezza: per comodità useremo il termine colf per intendere tutti i collaboratori domestici che svolgono un’attività subordinata (donne di servizio, badanti, baby sitter, camerieri, governanti) e che hanno diritto al versamento dei contributi INPS da parte del proprio datore di lavoro.
I contributi colf vanno versati per tutti i giorni comunque retribuiti, quindi:
- Per tutte le ore effettivamente lavorate
- Per tutte quelle relative ai periodi di assenza retribuita
E vanno calcolati in base ai seguenti parametri:
- Alla effettiva retribuzione oraria
- Alla tredicesima mensilità (calcolata in misuria oraria)
- Al valore convenzionale (sempre calcolato in misura oraria) di vitto e alloggio.
La Legge prevede inoltre che ai rapporti di lavoro a tempo determinato si applichi un ulteriore contributo, pari all’1,40% della retribuzione imponibile. Questo contributo non è previsto in caso di lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti.
Il calcolo dei contributi, che quindi dipende anche dal tipo di contratto stipulato, può essere effettuato consultando le apposite tabelle sul sito dell’INPS (i valori convenzionali sono soggetti a variazioni di anno in anno). Sempre sul sito è disponibile un comodo simulatore di calcolo dei contributi colf, utile per verificare i vari costi di assunzione (in caso di contratto a tempo indeterminato o meno) e decidere di conseguenza.
Quando e come vanno pagati i contributi colf?
I contributi devono essere pagati a scadenze fisse, che coincidono con la fine dei 4 trimestri solari: l’INPS invierà al datore di lavoro dei bollettini, che andranno pagati entro il 10 del mese successivo alla fine del trimestre.
Qui di seguito trovate le scadenze di versamento:
- Primo trimestre: dal 1° al 10 aprile
- Secondo trimestre: dal 1° al 10 luglio
- Terzo trimestre: dal 1° al 10 ottobre
- Quarto trimestre: dal 1° al 10 gennaio
Il datore di lavoro che versa regolarmente i contributi per la propria colf avrà diritto ad usufruire di agevolazioni fiscali relative ai versamenti, mentre il loro mancato pagamento o il versamento tardivo di questi ultimi, lo renderà passibile di tutta una serie di sanzioni:
- In caso di mancata o ritardata comunicazione di assunzione all’INPS, il datore di lavoro dovrà pagare una sanzione amministrativa (dai 200 ai 500 euro) al Centro per l’Impiego.
- La conseguente non iscrizione del lavoratore all’INPS, darà diritto all Direzione Provinciale del Lavoro di applicare al datore di lavoro una sanzione che andrà dai 1.500 ai 12.000 euro, più 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo svolto dal collaboratore domestico.
- La Legge prevede inoltre che per l’omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore il datore di lavoro debba pagare una somma, calcolata in percentuale sull’importo dei contributi evasi, che dovrà avere un valore minimo di 3.000 euro, indipendentemente dai giorni di lavoro accertati.
Per ulteriori informazioni sui contributi colf vi invitiamo a consultare il sito INPS e, se dovessero permanere ulteriori dubbi, lo staff dello Studio Tozza è disponibile a rispondere a tutte le vostre domande.