Jobs Act Apprendistato: quello che c’è da sapere!

Con la Riforma del Lavoro attuata dal Governo attraverso vari provvedimenti di legge varati fra il 2014 ed il 2015, molte cose sono cambiate nell’ambito dei contratti di lavoro e degli incentivi previsti per chi assume personale. Oggi parleremo del contratto di Apprendistato che, come vedremo, riserva molti vantaggi sia alle aziende che ai lavoratori.

Contratto di Apprendistato: di cosa si tratta?

Il contratto di Apprendistato è una forma di contratto a tempo indeterminato, rivolto ai giovani che studiano e, contemporaneamente, hanno l’esigenza di lavorare formandosi una professionalità.

Questo tipo di contratto è rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni e consente di acquisire una qualifica professionale. Con esso l’azienda si impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi di insegnamento pratico e tecnico-professionale.

Il nuovo contratto di Apprendistato, a differenzadi quanto accadeva prima, ha come obiettivo principale quello di formare i giovani per il mercato del lavoro, e non solo per la singola attività lavorativa.

Con il Jobs Act, il Governo ha introdotto due nuove clausole in questo tipo di contratto:

  • L’obbligo, per le aziende con almeno 50 dipendenti, di assumere un numero di apprendisti pari almeno al 20% degli impiegati totali.
  • L’obbligo per il datore di lavoro di fornire all’apprendista sia la formazione professionalizzante che quella pubblica.

Per quanto riguarda l’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, l’apprendista ha diritto ad una retribuzione basata sul contratto nazionale di riferimento, che deve tener conto, oltre che delle ore effettivamente lavorate, anche di quelle di formazione, che devono essere retribuite in misura almeno pari al 35% del totale.

L’azienda che stipula contratti di apprendistato avrà invece diritto, per tutta la durata del rapporto di lavoro, di una decontribuzione pari all’11,61%.

Ma vediamo ora quanti tipi di contratto di Apprendistato esistono.

Apprendistato: varie tipologie di contratto.

Ad oggi esistono tre tipi di contratto di Apprendistato, con diverse finalità:

  • Contratto di Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale: diretto ai più giovani, che abbiano compiuto 15 anni di età, cui consente di conseguire una qualifica professionale, alternando lavoro e studio. La sua durata massima, calcolata in base alla qualifica da conseguire, può essere di un massimo di 3 anni (4 nel caso di diploma quadriennale regionale).
  • Contratto di Apprendistato professionalizzante: consente al lavoratore di ottenera una qualifica attraverso la formazione sul lavoro ed un apprendimento professionale. La sua durata può essere sommata ai periodi di apprendistato svolti nell’ambito dell’altra tipologia di contratto appena enunciata, fino ad un massimo di 6 anni. E’ diretto ai giovani di età compresa fra i 18 ed i 29 anni.
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca: consente di conseguire un titolo di studio di livello secondario, un diploma di scuola secondaria superiore, un diploma professionale di tecnico superiore, un diploma di laurea, un master o un dottorato di ricerca. Può essere utilizzato anche per il praticantato per l’accesso a libere professioni. La durata viene stabilita dalle Regioni in accordo con le parti sociali e gli istituti formativi. Anche questo tipo di contratto è indirizzato a giovani fra i 18 ed i 29 anni di età.

Entriamo ora più nello specifico dei diritti e dei doveri di chi usufruisce dell’Apprendistato.

Contratto di apprendistato caratteristiche

Contratto di Apprendistato: obblighi ed incentivi.

La disciplina previdenziale per i contratti di Apprendistato a favore del lavoratore prevede:

  • Assistenza per infortunio
  • Assistenza sanitaria per malattie
  • Congedo matrimoniale
  • Indennità di maternità
  • Assegni familiari quando autorizzati dall’INPS

Inoltre, come dicevamo prima,  la retribuzione dell’apprendista che usufruisce del contratto per la qualifica ed il diploma professionale, deve tener conto anche delle ore di formazione, che vanno comunque pagate, seppur in misura massima del 35% delle ore totali.

Molte nel contempo sono le agevolazioni per i datori di lavoro, in quanto:

  • Gli apprendisti possono essere pagati meno rispetto agli altri lavoratori adibiti alle stesse mansioni (l’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria che gli spetterebbe).
  • Gli apprendisti sono esclusi dal computo dei lavoratori.
  • Incentivi sono previsti per la conferma del contratto in servizio: i benefici contributivi sono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro, e la proroga degli incentivi non incide sul rapporto di lavoro, che divente un rapporto a tempo indeterminato ordinario (a patto che il lavoratore mantenga la stessa qualifica).

Per quanto riguarda le agevolazioni contributive e fiscali, molti sono i vantaggi, sia per l’apprendista che per le aziende:

  • La contribuzione a carico delle aziende con più di 9 dipendenti è pari all’ 11,31% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
  • La contribuzione a carico delle aziende con 9 o meno dipendenti è pari all’1,31% per i primi tre anni, fino a dicemebre 2016.
  • Il contributo a carico dell’apprendista è invece pari al 5,84% dell’imponibile retributivo.

Inoltre il costo degli apprendisti, a speciali condizioni, può essere escluso dalla base per il calcolo dell’IRAP.

Queste sono le normative principali che riguardano il contratto di Apprendistato: per eventuali chiarimenti, i professionisti dello Studio Tozza sono a vostra disposizione.